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copertina di : @sasamana1204

 

Ecco un nuovo numero di Finding Beauty, la newsletter per gli esploratori della bellezza a cura di Antonio Di Battista, Creative Director di Imille.

Se vuoi segnalarci tu una cosa bella, scrivi a findbeauty@imille.agency.
Se vuoi vedere quanta bellezza ti sei perso, consulta l'archivio.


N°39 | 13 febbraio 2021

Cibo, cosmesi, computer e cose belle in generale. Questa settimana ho cercato di preparavi un cocktail di quelli fatti con le dosi giuste e buone materie prime, al punto che ne potete bere cinque di fila, sentendovi magari un po' inebriati ma, spero, non ubriachi. E il giorno dopo ti svegli benissimo, addirittura migliore di prima. Chi può dirlo. Bevetelo a sorsetti, no binge drinking. Scomponete sapori, texture e consistenze diverse. Più che come fan di una squadra locale a fine partita in un pub, fate piuttosto come i sommelier. E se potete, brindate alla bellezza. A quella cosa che magari non riesce ora come ora a farvi vedere il mezzo pieno del bicchiere, ma almeno un "ehi, guarda, ne è rimasto ancora un dito". Cheers.

#5
PERFECT FOOD
DOESN'T EX...


I suoi artwork culinari spaziano dall'arte figurativa a quella tradizionale giapponese; dalla pop art all’astrattismo. Non mancano ritratti, riproduzioni di grandi classici e giardini zen. Ma sono i pattern, a mio avviso, quelli più interessanti. Per comporli, gli ingredienti devono essere preparati e assemblati con una precisione che solo quei malati di crafting come gli amici nipponici sanno esprimere. Il progetto di Manami Sasaki è nato durante il lockdown come un modo per far passare il tempo e uno stratagemma per svegliarsi presto la mattina. Una cosa è certa: non è il tipo di colazione che puoi preparare in 5 minuti, mentre con l'altra mano scorri il feed di Instagram. Ma anche puntare la sveglia due ore prima non sarebbe sufficiente, perché il tempo è solo uno degli ingredienti necessari per comporre quei toast. Visto che questa newsletter arriva di sabato mattina, è verosimile che qualcuno possa leggerla proprio mentre fa colazione. Bene, guardate i suoi toast. Ora guardate la vostra colazione. Ma non prendetela male, perché le sue saranno anche belle, ma magari la vostra è più buona.

https://www.instagram.com/sasamana1204/

#4
PRENDERSI UN
ROSSETTO DA BRICO
(O QUALCOSA DEL GENERE)

 

Se avete mai ridipinto una casa, una stanza, una singola parete o anche una singola porzione della stessa - più probabile, secondo gli attuali dettami dell'interior design -, magari vi sarà capitato di andare da Brico o simili e vedere quel macchinario affascinante e infernale con il quale si preparano le tinte. Barattolo di alluminio (o plastica se la parete è grande e la vernice è tanta), base bianca e getti di colore che vengono sparati dentro come la Coca Cola in un bicchiere da Burger King. Neri, gialli, aranci, in base al codice Pantone finale che avete chiesto al commesso. Il team di prodotto di Yves Saint Laurent dev'esserci stato da Brico, perché questa innovazione sui rossetti ricorda molto quel metodo. Tre tonalità, mixate con un diffusore di design, per ottenerne una particolare e abbinarla anche al tuo outfit. È bello? Per me sì. Era indispensabile? Forse no. Ma per dirla con Oscar Wilde, "nulla è più indispensabile del superfluo".

https://youtu.be/00nXR_WUpKY

#3
METAL REVIEW


Ogni volta che penso al metal, soprattutto a quello spinto, mi si stampa un sorriso sugli occhi di questa faccia. Un universo meraviglioso di rabbia e ironia, istinto primordiale e tecnica incredibile, oscurità malvagia e infinita bontà. Tra le tante cose che questa cultura musicale - perché mi rifiuto di chiamarlo "genere" - ha direttamente o indirettamente prodotto, ce ne sono alcune alle quali, ancora oggi, sono molto affezionato. C'è la dichiarazione d'amore di quel genio maledetto di Jim Carrey, uno degli attori più bravi e sottovalutati al mondo oppure le ricette infernali di Black Vegan Metal Chefche battono ancora nei cuori e sui piani cucina di alcuni di noi. Per fortuna nemmeno l'advertising è immune al fascino dei metalli pesanti e produce cose belle come questa campagna per Lenovo, che traduce in riff incazzatissimi di chitarra e pedali raddoppiati di batteria le recensioni di The Verge sul loro nuovo laptop. Guardateli. Magari si stampa un sorriso sugli occhi della faccia anche a voi.

https://www.youtube.com/watch?v=hn1gVAr6srY&feature=emb_logo
https://www.youtube.com/watch?v=2N66ghKkbhI&feature=emb_logo 
 

#2
"AUTOLACCI, FANTASTICO"
(O QUALCOSA DEL GENERE)

 

La notizia ha fatto il giro dei social intorno al 2 febbraio, che nella modalità marketing di misurazione del tempo equivale a circa un paio di ere geologiche fa. Se è di ieri, è #old. Se è di 'sta mattina, ma adesso è pomeriggio, è #old. Perciò, dopo un'attenta valutazione sulla selezione della Top 5 ed essermi anche avvalso della consulenza dei migliori esperti del settore, sono arrivato ad una conclusione scientifica: #chissenefrega. Riporto lo stesso la news, che non aveva fatto in tempo ad entrare nei numeri precedenti, ma che era troppo bella per lasciarla correre via. Nike aveva già mandato in pensione i lacci, per lo meno nella fantasia di Zemeckis. Ora manda in pensione anche i calzascarpe (link per le generazioni oltre i millennials che non sanno nemmeno cosa siano) e realizza questo modello che è il sogno dei pigri, di chi ha problemi di mal di schiena o delle due cose insieme. E sai che? Sono pure bellissime.

https://www.domusweb.it/en/news/gallery/2021/02/02/nikes-new-hands-free-shoes-are-a-little-engineering-marvel.html
 

#1
TEAR DOWN THE WALL


Il muro di Berlino. Una ferita che squarcia da parte a parte la storia della città. Ma come ogni ferita, può rimarginarsi fino a non lasciare alcun segno. Se questa è una buona cosa quando si tratta di un corpo, lo è molto meno quando è si tratta della memoria. Ferite come quella del muro dovrebbero rimanere vive, dolorose e pulsanti anche a distanza di generazioni. Ma il tempo se ne frega e cancella ogni frattura, sgretola ogni maceria. Quello che però il tempo rischia di cancellare, la tecnologia può tenere vivo. Così nasce questo progetto, molto ben raccontato, che mette insieme Minecraft - non nuovo ad esperimenti di “edilizia virtuale” con uno scopo più alto - e l'urgenza della memoria. Incredibile come un muro digitale possa rivelarsi solido tanto quanto uno di mattoni. 

https://youtu.be/KbhGtDKsms8

 

Alla salute. 

Ant



 


Antonio Di Battista

Creative Director, Head of Storytelling at Imille

 


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