Ricevi Finding Beauty ogni settimana. Iscriviti quì

Iscriviti quì



copertina di: IKEA Australia

 

Ecco un nuovo numero di Finding Beauty, la newsletter per gli esploratori della bellezza a cura di Antonio Di Battista, Creative Director di Imille.

Se vuoi segnalarci tu una cosa bella, scrivi a findbeauty@imille.agency.
Se vuoi vedere quanta bellezza ti sei perso, consulta l'archivio.


N°48 | 15 aprile 2021

Ciao Findingbeauters,

io non li amo molto i buffet, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente pensando al numero di oggi. Prendete un piattino e fatevi questi cinque assaggini di cinema, comunicazione, design e altre cose belle. Anche se l'istinto è sempre quello di fiondarsi e riempire il piatto con equilibrismo, qui non dovete fare alcuna corsa e non c'è bisogno di abbuffarsi. Ce n'è per tutti. Tutti i vassoi sono aperti e potete fare tutti i giri che volete. Qui potete persino leccarvi le dita quando avete finito, non avete certo i problemi che ha KFC. Distinguete sapori e consistenze diverse, tirate a indovinare gli ingredienti. Insomma, gustateveli morso, dopo morso.

#5
THE AMADEUS FONT

 

Vi arriva una mail con un nuovo brief. Il cliente è Amadeus Mozart e vi chiede di trovare un modo creativo per raccontare la sua storia alla gente. Cosa fareste? Questo è quello che ha fatto l'agenzia Happy People Project, creando il primo font "ascoltabile" per la commedia di Peter Shaffer "Amadeus" per il pubblico turco: "Abbiamo progettato 14 diversi numeri e lettere dell'alfabeto che corrispondono alle note e alle ottave del pentagramma. Abbiamo poi creato una famiglia di font di 574 caratteri per l'alfabeto composta da 32 lettere e 9 numeri. Mettendo il carattere Amadeus al centro della nostra campagna, i nostri messaggi e i titoli si sono fusi in modo univoco con la musica. Mentre le persone leggevano ogni parola, erano anche in grado di ascoltarne le note". Come vi suona?
 
PLAY IT
 

#4
CHE CI VEDIAMO
QUESTA SERA?


La verità è che questa sta diventando una domanda difficile. Diciamocelo: sono tempi duri per i cercatori di bellezza cinematografica o televisiva. Sì, qualcosa c'è, certo, ma è evidente che le produzioni hanno ancora tanti problemi e l'offerta non riesce a rispondere alla domanda spasmodica di contenuti video, che noi italiani abbiamo amato come non mai in questo anno pandemico. E no, purtroppo lo scrollare il catalogo dei film non è esso stesso il film. E quindi che si fa? Niente, si segue Finding Beauty, che avrà tanti difetti ma ha il pregio di dare qualche buona dritta ogni tanto. Ecco alcune cose che ho visto o che sto vedendo, che valgono quelle frazioni di ore in cui noi papà passiamo dalla favola della buonanotte alla buonanotte vera e propria, e che ci spinge a vedere una puntata di una serie essa stessa come una serie, frazionandola a botte di 15 minuti prima di svenire dalla stanchezza. Per par condicio, due di Netflix e due di Amazon:

THE SERPENT
Avvincente da essere quasi ansiogena. Mi ha tenuto incollato e mi ha messo una fottuta nostalgia della Thailandia. Furbissima la linea temporale del racconto che salta da continui flashback a flashforward.

SEASPIRACY
First reaction: non mangerò più pesce in vita mia. Il problema è che poi non dovrei mangiare nemmeno la carne e la verdura, perché su ognuna di queste si potrebbe fare un documentario altrettanto crudo, per non dire crudele. Terribile, ma molto bello.

THE COLLECTION
Un difetto: talvolta manca un po' di ritmo. Poco furbi gli sceneggiatori nel non alternare scene più fitte di dialogo a scene più action, però il plot mi è piaciuto: uno stilista che, in accordo con un grande produttore di cotone, farà di tutto, lecito e illecito, per rifare di Parigi il centro della moda mondiale nell'Europa del dopo-guerra.

UNCLE FRANK
Storia bella e amara, in cui sono incappato per sbaglio (pensavo fosse una commedia, pensa te) e invece mi ha preso. Una storia di accettazione e di gap culturale tra città e provincia, nella quale i personaggi seguono tutti un processo di formazione. Beh, quasi tutti.

Di niente. Buona serata.

#3
THE DOG DAYS
ARE OVER

 

Alla fine la profezia dei Florence and the machine si è avverata: la vita da cani è ufficialmente finita. Oggi il migliore amico dell'uomo fa una vita migliore dell'uomo. Quella dei pets è un'industria sempre più lussureggiante e i cuccioli iniziano le relazioni amorose con le loro mamme e papà, circondati da infinite attenzioni. È stato interessante vedere due amiche che hanno appena preso un bassotto, venire a casa mia con una quantità di bagagli che somigliava a quelli che avevo io quando Emma appena nata. Una delle cose, per altro, che più di tutte ti fa realizzare che la tua vita è cambiata, perché prima uscivi di casa al massimo con la giacca su una spalla come bagaglio. Insomma, le 4 zampe dei cuccioli stanno scalzando le 2 dei cuccioli di uomo. Se non credete a me, credete al bellissimo Baby Boss della Dreamworks, in cui il piccolo Baby CEO della Baby Corp viene mandato sulla terra perché i bambini stanno perdendo quote di mercato rispetto ai cagnolini. IKEA, che entra per la seconda settimana di fila nella Top 5, sa quanto stiano diventando importanti e con il suo tono di voce che interseca ironia brillante e temi dell'attualità, propone una linea fashion reinterpretando la sua iconica busta blu, sempre più utilizzata come medium per fare comunicazione. E pensare che un tempo si diceva "fare una vita da cani".

SEE THE DOG CATWALK
 

#2
UNA STORIA
DI SICUREZZA

 

Un mio professore di sceneggiatura diceva che ognuno di noi ha una sola grande storia da raccontare. Se la sua tesi è vera, allora quella di Volvo è senza dubbio una storia che parla di sicurezza. Una trama che ha attraversato tanti capitoli, scrivendone ogni volta uno memorabile. Per citare i primi tre che mi vengono in mente: quello di una bambina che guida un camion come se fosse una macchinina telecomandata, quello di una vecchia gloria che fa una spaccata epica tra due camion in corsa o quello di una donna che mette in salvo tutte le altre. Tante variazioni sullo stesso tema. Tante sfumature dello stesso Pantone. Senza mai perdere di vista lo sviluppo del racconto, sempre lo stesso. Il nuovo capitolo, quindi, non poteva che essere una storia di sicurezza. Dove questa volta c'è qualcosa di ancora più grande da mettere al sicuro: il mondo intero. Guardate questa nuova pagina che, di sicuro, non passerà inosservata.

TEST DRIVE THIS

#1
I SIGNORI
DELLE MOSCHE

 

Ho sempre amato le storie di sopravvivenza. Sono quelle che più di tutte rappresentano per me l'evasione dall'ordinario. Un uomo, una donna o un gruppo di essere umani, in lotta contro la natura, scoprendone la sua doppia veste: quella selettiva e spietata che ci aveva raccontato Darwin, e quella di madre protettrice. Laguna Blu, Castaway, Lost o Vita di Pi sono quei film che ho rivisto ogni volta come se fosse la prima. Un libro come Il signore delle mosche per me è dunque indispensabile. È il più celebre romanzo, nonché la prova d'esordio, di William Golding, Premio Nobel per la letteratura. Il libro ha come protagonisti un gruppo di ragazzi britannici bloccati su un'isola disabitata e racconta il loro disastroso tentativo di autogovernarsi.

E poi c'è la realtà. Quella che supera persino la finzione di Goldin. Quella che si è abbattuta su questo gruppo di adolescenti che negli anni '60 rimane intrappolato su un'isola per un anno e mezzo. Anni dopo sono tornati su quell'isola per raccontare come sono sopravvissuti e il loro racconto è straordinario. Se non potete fare ancora quel biglietto per le Fiji che sognate da un po', leggetevi questa storia e sarà come, per dirla con Jamiroquai, travelling without moving.

IL NAUFRAGAR TI SARÀ DOLCE
 

 

 

Buon appetito, my friends.

Ant



 


Antonio Di Battista

Creative Director, Head of Storytelling at Imille

 


Ti è piaciuto questo numero?








Copyright © 2021 Imille srl - Tutti i diritti riservati.

Imille è insieme un’agenzia creativa, una società di consulenza strategica, uno studio di design, un partner per l’innovazione. Ha sedi a Milano, Roma, Madrid e Santiago del Cile, da dove collabora con grandi aziende italiane e multinazionali ai loro progetti di branding, product/service design, comunicazione e performance.

Contattaci o invia i tuoi suggerimenti via email a:
findingbeauty@imille.agency

Annulla iscrizione