Ecco un nuovo numero di Finding Beauty, la newsletter per gli esploratori della bellezza a cura di Antonio Di Battista, Creative Director di Imille.
Se vuoi segnalarci tu una cosa bella, scrivi a findbeauty@imille.agency.
Se vuoi vedere quanta bellezza ti sei perso, consulta l'archivio.
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L'inglese è una lingua che, tra i vari motivi, deve la sua popolarità ad un'incredibile capacità di sintesi. In inglese, infatti, esiste la parola disbanded, che descrive con accurata immediatezza quello che è successo ai Daft Punk dopo 28 anni di musica (oltre ad essere la filosofia dietro quello che era il bellissimo blog di Francesco Taddeucci, purtroppo fermo da anni). È inutile che io metta qualunque link a riguardo, perché non si è parlato d'altro. Almeno in quelle 24 ore che sono il massimo del tempo consentito al ciclo di vita delle notizie sui social media. Le storie sui social durano come le stories e in parecchi casi è meglio così. Insomma, quello che è successo ai Daft Punk sembra una metafora del tempo in cui viviamo. Come se il mondo e la bellezza fossero al momento un po' disbanded.
E allora a che serve la bellezza? A che serve cercarla? La bellezza è quella cosa che ti fa sperare che i Daft Punk abbiano solo fatto una straordinaria operazione di marketing, per poi rilasciare quest'estate una nuova bomba tipo Random Access Memories Vol. 2 o che ne so io, che ascolteremo fino a consumare le membrane dei timpani. La bellezza è quella cosa che per ogni volta che il brutto del mondo ti dirà that's it, lei ti farà dire one more time. Buona Top 5.
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#5
HUSH, LITTLE BABY
DON'T YOU CRY, APPLE'S GONNA GIVE YOU A SCROLLABY.
Se non puoi battere il doom scrolling, alleati con lui. Quel misto di FOMO e di bisogno di intrattenimento/evasione che ci porta a dormire abbracciati ai nostri smartphone come fossero il Tom Hardy di Peaky Blinders, può essere molto deleterio per la qualità del sonno. E così, Scrollaby arriva a riempire il nostro feed con ninne nanne digitali che ci aiutino ad uscire dal co-sleeping con il telefono o almeno a renderlo più piacevole. L'app imita la meccanica di scorrimento dei social, dandoci contenuti come storie, meditazioni visive e suoni che rilassano il corpo e la mente, preparandoci al sonno. Alcune delle tecniche utilizzate sono la respirazione HRV, il rilassamento muscolare progressivo e il training autogeno. Se poi siete invece del tipo più "sperimentale", potete sempre provare con questa soluzione straordinariamente analogica.
https://scrollaby.com/
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#4
HE NEVER SAYS NO
TO PANDA
L'illustratore di Singapore William Chua sembra aver fatto sua la call to action di questi indimenticabili commercial. Il panda è uno dei motivi più ricorrenti nei suoi lavori. La serie in cui pandizza i loghi dei brand del glorioso occidente, sebbene siano quelli craftati peggio, sono quelli che mi divertono di più. Ma forse qui la verità è un'altra. La verità è che il panda è l'animale più fico del mondo e che si tratti di un film di animazione in cui fa Kung fu, di uno spot, di un'illustrazione, di un logo o del footage di una telecamera interna, ti farà sempre fare la sua porca figura.
https://instagram.com/xiaobaosg
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#3
LA BOLLA PROSSEMICA FASHION
L’antropologo americano Edward Hall definì lo spazio mentale che ci separa dagli altri e che esiste nella nostra mappa del mondo, bolla prossemica. Per certi versi si può dire che le creazioni di Fredrik Tjaerandsen sembrino nate per renderla visibile e tenere tutti alle dovute distanze. È diventato piuttosto virale sui social. I suoi look sembrano palloncini ma, durante le sfilate, l’aria fuoriesce trasformandoli in interessantissimi capi d'abbigliamento. L’ispirazione viene dal mondo fetish e dalle vacuum suit. La cosa divertente è proprio quella di vedere il processo di trasformazione, per questo vi consiglio di vedere soprattutto i video. Pensate che bello, se quando chi vi parla si avvicina troppo o, peggio ancora, vi tocca, bastasse una stantuffata d’aria nel vestito per tenerlo, come direbbero i miei amici poeti romani, a un palmo dal culo.
https://instagram.com/fredriktjaerandsen
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#2
LI SI DISCUTE
La conversazione su LSD e allucinogeni sembra essere tornata in auge come i vinili. Forse ora se ne può iniziare a discutere in maniera più matura e non pregiudiziale. Soprattutto, si può discutere dei loro potenziali effetti terapeutici (potenziali perché gli studi sono stati condotti solo su campioni non sufficientemente rappresentativi, sebbene già con risultati interessanti). Prima di essere la droga resa popolare dai movimenti hippy degli anni ‘60, infatti, l’LSD ha avuto circa 15 anni di utilizzi nel campo della ricerca, come ci racconta questo lungo ma interessante racconto. Se invece volete provare un’esperienza vecchia maniera, potete andarci vicini guardano i profili di Dorian Legret e David Whyte che possono riprodurre un’esperienza simile a quella dell’assunzione. Ora i maliziosi diranno con voce nasale: e tu che ne saiii?
Dorian Legret
https://instagram.com/dorianlegret
David Whyte
https://instagram.com/davebeesbombs
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#1
IL PIANETA OSPITALE
Zero pandemie. E nel caso, zero rischi di assembramenti. Traffico zero alle ore di punta, perché ci sono zero ore di punta. Zero conflitti. Zero inquinamento. A vederla così, potremmo dire che Marte sia un pianeta tutt’altro che inospitale. Anzi, qualcuno ci ha visto persino una nuova meta turistica. Fatto sta che era inevitabile dedicare un po' di spazio a questo pianeta che da sempre è secondo forse solo alla Luna per le grandi ispirazioni che ha suscitato. Il tema della vita sugli altri pianeti non mi ha mai particolarmente affascinato. Soprattutto perché mi sembra che ci sia ancora tanto da indagare su quella sul nostro. Ma se dovessimo andare davvero ad abitarci, come sarebbe? Salite a bordo della navicella di questo breve viaggio che vi porterà su case fatta di terra eppure più resistenti del cemento e di design fuori dal mondo.
https://www.instagram.com/p/CLfWKdPgZcF/?igshid=1kgo303p5ewcf
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Beauty is always harder, faster, better, stronger, my friends.
Ant
Antonio Di Battista
Creative Director, Head of Storytelling at Imille
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