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copertina di: Intelligenza Artificiale StyleGAN

 

Ecco un nuovo numero di Finding Beauty, la newsletter per gli esploratori della bellezza a cura di Antonio Di Battista, Creative Director di Imille.

Se vuoi segnalarci tu una cosa bella, scrivi a findbeauty@imille.agency.
Se vuoi vedere quanta bellezza ti sei perso, consulta l'archivio.


N°44 | 20 marzo 2021

Ciao fAIndingbeauters,
 

no, non c’è un refuso nel nome e no, non avete letto male. Questo numero è stato ispirato e in parte scritto da una AI. Nel farlo, siamo partiti da una domanda: può un’intelligenza artificiale immaginare la bellezza? La Top 5 che vedete oggi è la risposta. Cinque contenuti che sembrano 5 tweet, ottenuti con la "creatività" di una AI e con un po’ di sperimentazione tecnologica, che lascio raccontare direttamente dal suo autore Andrea Corradi, Head of Product & Service Design di Imille:
 

“La filosofia che sta alla base dell’intelligenza artificiale, e nello specifico dei sistemi di machine learning che abbiamo usato, si basa su un principio: imparare da un insieme esteso di dati, individuarne i pattern nascosti, e produrre dei risultati attraverso una rielaborazione di tutto ciò che il sistema ha appreso. In questo caso abbiamo trovato la mole di contenuti in quattro account Twitter di magazine creativi: @itsnicethat, @Artforum, @CreativeReview e @designboom.

 

Utilizzando poi un’intelligenza artificiale chiamata GPT-2, che abbiamo “nutrito” con questo insieme strutturato di dati, abbiamo creato un sistema in grado di produrre “artificialmente” contenuti originali, affini a quelli di partenza per forma espressiva e tipologia di contenuto.

 

Il sistema ha un certo grado di imperfezione: è come avere un cervello che conosce perfettamente la grammatica e le regole di composizione ma senza avere la più pallida idea del significato delle parole. Ed è proprio questa imperfezione che rende interessante e divertente l’esperimento: i contenuti generati, seppur spesso realistici, in alcuni casi presentano errori sintattici e associazioni improbabili che conferiscono ad essi un tocco di bizzarria che ci sorprende.

 

Ah, anche le immagini le abbiamo generate con l’intelligenza artificialeispirandoci ai testi della Top 5: l'immagine di cover con un training dedicato su una StyleGAN, mentre le altre con un esperimento online pubblicamente disponibile basato su AttnGAN".

 

Una domanda, quella alla base della newsletter di oggi, che è anche una provocazione. I tempi sono quelli che sono e ok. Eppure noi crediamo che se può riuscirci un’intelligenza artificiale a “vedere” un po’ di bellezza nel mondo, forse, con qualche piccolo sforzo, possiamo riuscirci anche noi.

#5
CLIENT VS ARTIST

 

So here's a real gem from Osgerby Winsor: "Most new creative people don't know the difference between a client and artist".

 

Ecco la prima gemma prodotta dalla AI. Ora, è davvero divertente provare a interpretare cosa intendesse, ma non sembra anche a voi una quote di grande spessore? Ancora più facile sarebbe chiederne il significato all’autore Osgerby Winsor, se solo non fosse il frutto della fantasia dell’intelligenza artificiale. Ma che bello sarebbe, invece, se tra un committente e un artista non ci fosse alcuna differenza? Non è forse un po’ artista anche Papa Sisto che commissiona a Michelangelo qualcosa di grandioso come gli affreschi della cappella a lui intitolata? Non c’è in fondo lo stesso impeto di coraggio, di visione e di disciplina nel passare un “brief” come questo? Forse questa AI la sa più lunga di quello che pensiamo e sta dicendo ad ogni committente di essere, a modo suo, un po’ mecenate della bellezza.
 

#4
FOOD PORN OR SOMETHING LIKE THAT

 

Why we’re all in this together: streaming platform @google can now stream all your meals.

 

Se è vero che la creatività è soprattutto capacità di sintesi, allora consiglio ai direttori creativi in ascolto di assumere subito questa AI, che ha messo insieme tecnologia e tensioni culturali, tirandone fuori uno spunto interessante. Una vecchia comic strip del New York Times mostrava un cameriere un po’ preoccupato davanti ad un cliente, dicendo: “You didn’t Instagram your food, Sir, is everything ok?”. Forse la AI sapeva anche questo: c’è il gusto nell’atto di mangiare in sé e poi in quello edonistico nel mostrare alla rete cosa abbiamo mangiato. L'intelligenza artificiale si appoggia al tech giant Google per chiederci di fare il passo successivo: non limitarci alla foto filtrata, ma fare tutto il live streaming del pasto. Se questo è vero food porn, allora considerate la sua idea una specie di Only Fans della carbonara. Seguitela per altre ricette.
 

#3
COOL STUFF FROM BERLIN (AS USUAL)

 

A photo book that changes according to where you look: The unique style of prolific Berlinian photographer Ruth Gretz.

 

Ci sono un po’ di cliché anche nel giro delle intelligenze artificiali, a quanto pare. Pare che i fotografi fichi, veri o di finzione che siano come Ruth Gretz, debbano venire per forza da Berlino. Ma a parte questo, bella idea quella del libro che cambia in base al punto di vista di chi guarda. Voi mi direte: e allora i lenticular? Mamma mia, quando fate così siete davvero senza immaginazione. Dovreste essere voi a imparare dal machine learning.
 

#2
OPEN-MOUTHED DOGS AND FLAT-PACK FURNITURE

 

Snøhetta and Ikea create poster for Danish animation studio Big Bang. The campaign, which pairs open-mouthed dogs with flat-pack furniture, is intended as a playful reminder of summer.
 

In pratica questo studio di architettura, che invece esiste davvero, ha lavorato insieme ad Ikea. Per fare dei nuovi prodotti, voi direte. Ma no, certo, troppo banale secondo la nostra AI. Loro hanno collaborato invece per creare dei poster per un animation studio che si chiama Big Bang - ora vai a capire qual è, ce ne sono parecchi su Google - stravolgendo qualsiasi presunta linearità del processo, per il quale semmai poteva essere Shoetta a lavorare con Big Bang per fare qualcosa per Ikea. Ma quando si tratta di disruption, la AI ha forse più coraggio di noi. PS Niente dice estate più di un mobile a forma di cane con la bocca aperta.
 

#1
EROTIC CAFE DE
VIVRE IN PARIS

 

Erotic cafe de vivre in Paris by taekwondo pro is absolutely genius.

 

Avete presente la figura retorica della climax ascendente? Penso proprio che siamo davanti ad uno di quei casi. 

 

Un caffè erotico. Con un nome fichissimo. A Parigi. Fatto da un professionista di arti marziali. Se esiste, allora voglio andarci adesso. Se non esiste, boh, poi non dite che non avete idee per il piano B della vostra vita.

 

AI posteri, l'ardua sentenza. 

Ant



 


Antonio Di Battista

Creative Director, Head of Storytelling at Imille

 

 


Andrea Corradi

Head of Product & Service Design

 

 


GPT-2

Open-source Artificial Intelligence


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