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copertina di: NSSMAG.COM

 

Ecco un nuovo numero di Finding Beauty, la newsletter per gli esploratori della bellezza a cura di Antonio Di Battista, Creative Director di Imille.

Se vuoi segnalarci tu una cosa bella, scrivi a findbeauty@imille.agency.
Se vuoi vedere quanta bellezza ti sei perso, consulta l'archivio.


N°46 | 3 aprile 2021

Ciao Findingbeauters,

ne "La città dei vivi"libro in cui Nicola Lagioia ricostruisce con una formula romanzata un delitto di qualche anno fa, c'è un passo che fa così: "Nessun essere umano è all'altezza delle tragedie che lo colpiscono. Gli esseri umani sono imprecisi. Le tragedie, pezzi unici e perfetti, sembrano intagliate ogni volta dalle mani di un dio. Il sentimento del comico nasce da questa sproporzione". 

La perfezione di questa primavera che ci soffia fuori dalle case, unito alla forza centripeta della tragedia pandemica che ci spinge dentro, ricorda la sproporzione comica di Lagioia. Solo che non fa ridere. Certo, è stato brutto non poter uscire durante l'inverno, ma in fondo con la pioggia o con il freddo fuori, diventava per lo meno accettabile. Delle varie fasi, ondate o come volete chiamarle voi, quella della primavera è la più tosta di tutte. Sentiamo il richiamo della natura, unita a quella umanissima sensazione del "dai, alla fine ne stiamo uscendo", ma invece non siamo ancora usciti da un bel niente, ed è proprio adesso che dobbiamo rimanere concentrati. Bastano un paio di pugni dati bene per tornare al tappeto, anche dopo che abbiamo combattuto per sette round. La primavera è una stronza, lo so, ma non abbassiamo la guardia proprio adesso. 

Facciamoci aiutare, ancora una volta, a parare qualche colpo dalla bellezza. Qui sotto ci sono 5 caschetti e paradenti per provare, se non a schivare, almeno ad attutire qualche botta. Tenete duro.

#5
SEI PERSONAGGI
IN CERCA DI DATORE

 

Questa volta gli autori ci sono già, amico Pirandello. E sono anche di tutto rispetto. Quello che manca è un datore. Sì, un datore di lavoro. Perché i grandi personaggi delle grandi storie rappresentate sui palchi dei teatri sono quelli che Benetton avrebbe messo nella sua campagna dei disoccupati dell'anno. È da più di un anno, infatti, che i sipari sono chiusi e la domanda credo legittima che ci poniamo non è quando riapriranno, ma è se riusciranno a farlo. Se il mondo del teatro e oserei dire della cultura nel suo complesso è quindi considerato non prioritario in questo scenario pandemico, lo è invece per Finding Beauty, per la quale è molto più che prioritario: è linfa vitale. Ecco perché vi segnalo questo progetto, che ha l'obiettivo provocatorio di trovare un posto di lavoro ai grandi personaggi del teatro che sono rimasti senza. Per raccontarvelo, sono andato io in cerca dei suoi autori: Matteo Scolari (art director) e Federica Amadio (copywriter), che lo raccontano dal loro "foyer creativo": 

"Conosciamo bene la crisi che i professionisti dello spettacolo stanno attraversando da più di un anno a questa parte. Una sera, guardando Sanremo, abbiamo deciso di fare qualcosa. In primis, per il teatro della nostra città: il Giuditta Pasta di Saronno. Così abbiamo creato il "Collettivo Opera" (acronimo che sta per Opere Personaggi E Racconti Annullati): un insieme di storie e personaggi delle più celebri opere teatrali che, in seguito alla crisi attuale, si ritrovano privi di lavoro. Da questa idea nasce una vera campagna integrata, che parte da affissioni con i cv dei personaggi appesi per le vie della città, fino a sfociare in un biglietto simbolico del valore di 1€ (acquistabile sul sito del Teatro), per sostenere una realtà che sta soffrendo molto. L'iniziativa è partita il 27 marzo, Giornata Internazionale del Teatro e per un mese sarà ancora possibile partecipare all'iniziativa, condividendo una delle storie dai profili social e facendo una donazione simbolica".

Chiudo con una citazione che i più sofisticati di voi riconosceranno venire da "Chiedimi se sono felice" di Aldo, Giovanni e Giacomo:

È l'ora che si vada ad incominciare
a tessere la trama e poi l'ordito;
a svolgere, cucire e ricamare.
Che squillino le trombe, signori spettatori.
Inizia la commedia, che parlino gli attori.



VAI IN SCENA QUI
 

#4
METTETE DEI FIORI
NEI VOSTRI COTONI


Che siano in cotone, lino o qualunque altro tessuto, Jacquemus usa le stoffe delle collezioni passate come il maiale, cioè non buttandone via nemmeno un pezzo. Anzi, il brand ha pensato di usarle per avvolgere dei bellissimi mazzi di Ranuncoli e venderli appoggiandosi a Les Fleurs di Parigi. Unica brutta notizia: potete ordinarli solo se siete a Parigi. Un brand da tenere sott'occhio, Jacquemus, perché questa è solo l'ultima di una serie di belle attività di comunicazione che stanno contribuendo ad una narrazione di marca di altissimo profilo.

GUARDA CHE BELLI

#3
WELCOME BACK, CREATIVE IDEAS
IN AUTOMOTIVE

 

Dopo mesi o forse potrei dire anni di driving shot accompagnati da un voice over, tipicamente maschile timbrato, che ci spiega il senso della vita che non avevamo ancora colto e l'importanza di seguire la tua strada, finalmente un racconto con un'idea, una struttura narrativa, una bellissima musica, un keyvisual finale potentissimo e un'execution pazzesca. Questo nuovo film di Mercedes è girato non a caso da uno dei registi che ha fatto la storia della nostra industry. 

Devo ammettere che il pensiero è volato a questa altra pietra miliare dell'adv, la cui struttura narrativa aveva dei tratti di similarità - di base sono entrambe storie in cui la potenza del vento, potenzialmente distruttiva, viene convogliata verso qualcosa di positivo -, ma l'esecuzione utilizzava altri codici, forse più laterali. Ma sapete che? Chi se ne frega. Questo film di Mercedes mi è piaciuto davvero tanto e ho goduto delle piccole cose, come l'edit della musica che scende e sale nei punti giusti, il crescendo di scrittura, regia e montaggio delle vignette in termini di potenza distruttiva del vento e tante altre piccole cose. Magari sono io che ho scarsa memoria e spero che sia così, ma era dai tempi di questo che non si rivedeva un'idea così in strada.

COME TOGETHER
 

#2
MADISON AVENUE, MANILA, FILIPPINE

 

Ormai parecchi anni fa, in una grande via di New York, nasceva l'advertising moderno. Nasceva cioè un certo modo di fare comunicazione, spinto da una fase propulsiva dell'economia e da una certa voglia di innovare, cambiare codici, spingersi oltre. Pensate, uno still life con una bottiglia di whisky vuota e una line che diceva "vedila così: non ci hai rimesso una bottiglia, ci hai guadagnato degli amici". Una pubblicità con il prodotto vuoto. Follia. Una pubblicità, che si prende gioco del prodotto stesso. Follia. 

Forse oggi Madison Avenue ha perso un po' del suo smalto innovatore, del suo "staying foolish" e sembra che questo si sia trasferito un po' più ad oriente. Infatti, le cose più folli, divertenti e fuori di testa degli ultimi anni sono quasi sempre di area asiatica, con Filippine e Tailandia  in testa. Per parlarvi di quest'ultima campagna di Mega Tuna, non saprei nemmeno da dove cominciare. È talmente fuori da qualsiasi schema, per lo meno da quelli occidentali, che non posso guardarla cercando di applicarli. La guardi chiedendoti cosa hai appena visto. Ma una cosa invece è chiarissima: è un (apparente) nonsense stupendo. 

GUARDA CHE FOLLIA

#1
THE MENU COURT

 

Lo abbiamo detto anche nell'ultimo numero: la ricerca della bellezza, è un brutto lavoro. Per fortuna Burger King ci rende la vita facile, perché è una fucina di innovazione, sperimentazione, bellezza continua. L'ultima idea arriva dalla Spagna e permette ai gamer di mangiarsi un pezzo di campo. Diciamo non in senso letterale, ma lo vedrete meglio dalla bellissima case study cosa intendo. Non so se è un gioco che esiste ancora oggi o se è un ritrovato bellico degli anni '80, ma quando giocavo io a basket in quegli anni - sì, buffo pensare che io e il mio metro e 70 abbiamo giocato a basket, vero? - c'era il cosiddetto giro d'Italia. In pratica era questa roba qua. Una sorta di gioco dell'oca, in cui andavi avanti nelle posizioni solo se facevi canestro. Per qualche motivo, lo schema di Burger King mi ricorda un po' quello del giro d'Italia, con la differenza che l'unica cosa che vincevi nel mio caso erano i rimproveri di mia madre se avevo sudato troppo, sei mi ero fatto male o se non avevo finito i compiti.

EAT THE COURT

 

 

Keep on fighting, my friends.

Ant



 


Antonio Di Battista

Creative Director, Head of Storytelling at Imille

 


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