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Ecco un nuovo numero di Finding Beauty, la newsletter per gli esploratori della bellezza a cura di Antonio Di Battista, Creative Director di I MILLE.

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N°80 | 25 giugno 2022

Ciao Findingbeauters, 

questo è un racconto seriale dedicato alla bellezza, perciò oggi voglio parlare della cosa più bella del mondo: il sesso. Uno dei meccanismi più intelligenti della natura, pensato affinché io possa stare qui a scrivere e voi a leggere. Pensato, cioè, perché potessimo esistere. Pensato perché fosse piacevole, affinché fossimo spinti a ricercarlo. Pensato per un organo genitale fallomorfico da una parte e un altro “a forma di freccia” dall’altra, per dirla con gli antropologi, così che non avessimo di che sbagliarci. Pensato per uno spettro talmente ampio da contemplare qualsiasi altra modalità in mezzo a quella appena descritta, come ci raccontano tante specie in natura e i loro sistemi di regolazione sociale. Pensato perché bastasse una pulsione primordiale per generarlo e neppure il bisogno di guardarsi o riconoscersi in volto per eseguirlo. Pensato, quindi, affinché pensare non fosse neppure necessario. Che bello. 



Le punte di Amigdala, frecce preistoriche che danno il nome alla porzione del cervello considerata sede degli istinti ancestrali come il sesso.

Solo che poi arriva questo curioso animale, l’essere umano, a riempirsi di regole, sovrastrutture e contratti sociali, stabilendo che la bellezza naturale del sesso fosse come un orgasmo: se dura troppo fa male. E così, per migliaia di anni, religioni e interi sistemi di credenze collettive si impegnano a fare del sesso qualcosa di impuro, di riprovevole, di moralmente condannabile. Il sesso è costretto a muoversi nell’ombra e, con esso, l’educazione sessuale. Che palle.



Copertina d'epoca del Contratto Sociale di Rousseau, venduta a 1.200 euro on line.
 

Vi racconto la mia educazione sessuale. Di quelle laureate presso l’Università della strada. Senza pretese di incidenza statistica, eppure così indicativa. Terzo di tre fratelli maschi, l’idea di un mondo freudiano visto dal solo punto di vista possibile del pene era l’unica perseguibile. In mancanza di una qualsiasi forma scolasticamente riconosciuta, si studiava il sesso non sui libri ma sui giornaletti. Eppure, c’era persino qualcosa di buono in questo: il sesso dei giornaletti richiedeva una dose di astrazione e di costruzione narrativa. Con l’arrivo di internet, questo viene addirittura suddiviso in generi, categorie o focalizzato su aree specifiche del corpo. Come al banco dell’Esselunga. L’orizzonte cognitivo della fantasia si riduce a quella della scelta da un catalogo. E credo che qua inizi e finisca l’educazione sessuale che mediamente riceviamo noi che facciamo il bagno nel Mediterraneo. Crescendo con qualsiasi forma possibile di convinzione erronea. Per non parlare dell’educazione sentimentale, della quale non abbiamo neppure aperto ancora il libro, qualora ne esistesse uno. Che pena. 

 

Per secoli, oltre a un’adeguata educazione, manca sul sesso il punto di vista più bello di tutti: quello delle donne. Ed è solo nella seconda metà del ‘900 che iniziano ad esistere studi adeguati sull’anatomia femminile e sul modo in cui le donne intendono il piacere sessuale. Potete imbattervi in queste ed altre scoperte terribili e interessanti se darete una chance alla serie “The Principles of Pleasure” su Netflix. Il sesso diviso più che in categorie, in capitoli - body, soul, relationships - e raccontato da un punto di vista totalmente al femminile. Questa serie, insieme ad alcune conversazioni fatte con amiche, mi ha ispirato il piccolo esperimento di oggi. Ho preso un campione di 5 donne e in forma totalmente anonima e libera ho chiesto loro di scrivere su un foglio le sensazioni provate subito dopo il sesso. Volevo provare in qualche modo a catturarne la bellezza in una sorta di istantanea. Ed ecco qua il risultato. Per i nomi di fantasia ho scelto quelli delle muse greche perché possano essere, proprio come lo è stato per me, di ispirazione anche per voi.  

CALLIOPE



 
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CLIO



 
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EUTERPE



 
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TALIA



 


URANIA 

(Che lascia uno spazio bianco, perché la bellezza del sesso non può essere raccontata con le parole)


 
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TERSICORE



 
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Qualsiasi parola risulterebbe vana, dopo quelle che avete appena letto. Soprattutto perché il sesso preferisce l'azione alle parole. Per questo, dirò solo che parlare di sesso è stato un vero piacere e lascio tutte le altre parole a Woody Allen:

“L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta il sesso può suggerire delle ottime domande.”

Ant

 


Antonio Di Battista

Creative Director

 


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